La Quarta Rivoluzione Industriale e l'obiettivo Zero Rifiuti

La Quarta Rivoluzione Industriale ha ricevuto una notevole copertura mediatica all'inizio di quest'anno dopo il Forum economico mondiale tenutosi a gennaio 2016. Più di recente, durante alcune letture di approfondimento, sono rimasto colpito dalle analogie con il settore della gestione delle risorse.

L'evoluzione della rivoluzione

Le prime tre rivoluzioni industriali sono state molto specifiche.

  • L'invenzione della forza vapore ha meccanizzato la produzione.
  • L'energia elettrica ha introdotto la produzione di massa.
  • L'elettronica e l'informatica hanno automatizzato la produzione.

La Quarta Rivoluzione Industriale è diversa. Sfuma il confine tra la sfera fisica, digitale e biologica poiché una tecnologia sempre più sofisticata modifica il nostro stile di vita e stravolge il nostro modo di fare impresa.

Il ritmo delle attuali scoperte tecnologiche non ha avuto precedenti nella storia umana. Miliardi di persone sono connesse tramite dispositivi mobili che danno loro accesso a tutto lo scibile umano, e i dispositivi utilizzati diventano sempre più potenti. Assistenti personali a comando vocale come Siri di Apple, intelligenza artificiale, biotecnologia e Fitbit: cose ormai normali, ma che possono spalancare un mondo di opportunità. La stampa 3D, la nanotecnologia, la biotecnologia e la robotica stanno tutte facendo enormi passi avanti in un futuro interconnesso che armonizza il mondo "reale" con i suoi sistemi digitali.

Il modo in cui vediamo il mondo e parliamo con gli altri è cambiato per sempre, così come il nostro modo di lavorare.  Le aziende responsabili della produzione, della raccolta e della lavorazione dei rifiuti si trovano di fronte alla straordinaria opportunità di accogliere nuove tecnologie e comprendere in che modo possano accelerare il passaggio a tecniche di gestione dei rifiuti ancora più sostenibili.

La sfida del cambiamento

Oggigiorno le attività “non convenzionali” sono ovunque. Airbnb è il maggiore strumento al mondo di ricerca di alloggi pur non essendone proprietario, Uber è un economico sistema di ricerca di taxi che non è proprietario di alcuna auto. Sono esempi perfetti della Quarta Rivoluzione Industriale: digitale, incentrata sulle persone, che sfida i tradizionali modi di fare affari.

Alcune delle maggiori aziende al mondo sono digitali e utilizzano le tecnologie della Quarta Rivoluzione Industriale per svolgere la propria attività. Google, Airbnb e Uber sono grandi aziende perché le persone dispongono della tecnologia per accedere ai loro servizi, in quanto le classi medie della crescente popolazione globale desiderano entrare a far parte del futuro digitale. 

Ciò significa che stiamo sottoponendo le risorse finite del pianeta a una pressione sempre maggiore. Dal modus operandi dei settori industriali al modo in cui gestiamo i rifiuti, l'immobilismo non è più un approccio accettabile.

Preservare le risorse

Non è solo il nostro modo di fare affari che cambia. Il cambiamento di paradigma della Quarta Rivoluzione Industriale può trasformare il modo in cui gestiamo le nostre risorse.

L'obiettivo zero rifiuti è fondamentale per cambiare il comportamento delle aziende e dei consumatori di tutto il mondo.

Zero rifiuti non significa solo evitare il conferimento in discarica, ma anche impegnarsi sul fronte dei sistemi di produzione e distribuzione (ovvero sull'intero processo integrato invece che sui singoli elementi che lo compongono).  Questo approccio dirompente è quello che chiamiamo "Supply Cycle Thinking” ovvero un modo di pensare basato su un modello di fornitura circolare che si allontana dalle inefficienti catene di fornitura lineari, in cui i prodotti vengono realizzati e smaltiti, per avvicinarsi a un ciclo fondato sulle risorse. I cicli di fornitura si incentrano sul mantenimento dei materiali all'interno del ciclo il più a lungo possibile, contribuendo a un'economia circolare molto più efficiente.

Iniziando dalla cima della gerarchia dei rifiuti e ridisegnando prodotti e packaging, possiamo far sì che le risorse vengano utilizzate quanto più a lungo possibile. Se sono progettati per diventare nuovamente utili, i materiali scartati non devono finire nelle discariche o negli inceneritori.

Con quale frequenza acquistiamo prodotti solo per buttarli via? I prodotti devono essere realmente smaltiti? I loro componenti hanno raggiunto il termine della loro vita utile?

Così come la tecnologia sta migliorando il modo in cui gestiamo le nostre vite, come possiamo potenziare la gestione delle risorse nelle nostre aziende?

Nell'UE, Philips ha una partecipazione in 22 aziende che raccolgono il 40% di tutte le lampade contenenti mercurio immesse sul mercato, raggiungendo un tasso di riciclaggio superiore al 95%. Per migliorare il tasso di raccolta, di recente Philips ha iniziato a vendere l'illuminazione come servizio e non come prodotto o apparecchiatura per l'illuminazione.

L'azienda non vende luci: "noleggia" la luce stessa.

Philips sostiene di poter raggiungere un maggior numero di clienti conservando la proprietà dell'apparecchiatura. Si tratta di un approccio che funziona per tutti. I clienti non devono pagare costi anticipati e Philips garantisce la corretta gestione ambientale delle apparecchiature di illuminazione giunte a fine vita. Ciò consente ai clienti di raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità in modo nuovo: ottenere elevate prestazioni di illuminazione e un'alta efficienza energetica con un basso impatto sui materiali.

Con la Quarta Rivoluzione Industriale a cambiare le infrastrutture di tutto il mondo, non abbiamo scelta. Dobbiamo adottare un approccio diverso che veda la collaborazione di tutti i settori in un ciclo di fornitura per preservare risorse per il futuro.

Una rivoluzione nelle risorse

L'impatto della Quarta Rivoluzione Industriale si è già fatto sentire nel settore della gestione delle risorse. I tecnici dei materiali stanno cambiando i prodotti che consumiamo e nuovi schemi di comportamento dei consumatori, come gli acquisti online, forzano il settore a rivedere la raccolta e il trattamento dei prodotti confezionati nonché i modi in cui riciclarli.

Il riciclaggio resta un'area chiave per l'integrazione delle tecnologie della Quarta Rivoluzione Industriale.  È questo ciò che facciamo in DS Smith: la carta e il cartone da noi raccolti vengono inviati a cartiere dove saranno ricondizionati; il materiale prodotto dalle cartiere viene inviato ai nostri stabilimenti di confezionamento per creare nuove scatole in cartone. Questo processo a ciclo chiuso richiede 14 giorni e garantisce che i materiali continuino a generare valore nel nostro ciclo di fornitura.

Questo è ciò che possiamo fare nella nostra azienda: cosa potete fare per la vostra?

L'innovazione tecnologica sta migliorando l'efficienza e la produttività nelle catene di fornitura mondiali, favorendo la collaborazione tra il settore dei trasporti e quello logistico. Ma se riportassimo l'attenzione sui cicli di fornitura e sulla preservazione del valore delle risorse il più a lungo possibile?

Il cambiamento è nell'aria, e sarebbe saggio trarne insegnamento. Pensate in modo circolare e sposate l'obiettivo zero rifiuti per consentire alle vostre risorse di sfruttare il potere della rivoluzione.

 

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