Perché imballaggio non deve necessariamente equivalere a rifiuti: innovazioni che risolvono il problema dell'imballaggio circolare.

Tony Foster, Direttore Vendite e Marketing della divisione Packaging UK di DS Smith, ha recentemente parlato con il Sustainable Business Network del quotidiano inglese The Guardian a proposito dell'imballaggio circolare e di come il settore dell'imballaggio stia innovando per ridurre costi e rifiuti. I commenti di Tony sono stati inclusi in un articolo pubblicato on-line il 1° di luglio 2015 e sono riportati di seguito in maggiore dettaglio.

  • Quali sono le ragioni chiave che fanno sì che l'imballaggio implichi solitamente la produzione di rifiuti? Quali sono le sfide future?

Vorrei mettere in discussione le quantità di rifiuti che vengono solitamente imputate all'imballaggio. Nel corso degli anni, il settore dell'imballaggio si è fatto una brutta reputazione - la percezione comune è che l'imballaggio produca rifiuti, rinforzata dalla vista di immondizia e borse di plastica in strada. Il settore è stato un obiettivo ovvio mentre si stava cercando un responsabile.

Tuttavia, questa percezione non corrisponde affatto alla realtà. In effetti, i rifiuti d'imballaggio coprono una percentuale assai ridotta dei rifiuti totali, e molti materiali d'imballaggio, come le scatole di cartone, sono totalmente riciclabili. Inoltre, non dimentichiamo che l'imballaggio di qualità in effetti riduce la quantità di rifiuti perché protegge i prodotti dai danni e dalla conseguente inutilizzabilità.

In termini di sfide future, il settore deve modificare questa percezione sbagliata. I consumatori desiderano poter riciclare, e da parte nostra dobbiamo riuscire a comunicare che l'imballaggio in cartone ondulato - in particolare - è una componente essenziale di un processo di riciclaggio a circuito chiuso che minimizza i rifiuti e trasforma rapidamente le fibre utilizzate in nuove scatole. In effetti possiamo passare da una scatola vecchia a una nuova scatola in soli 14 giorni.

In questo settore si sta già procedendo in modo eccellente, la nostra sfida è di migliorare il modo di comunicare tutto ciò per dimostrare che, in effetti, l'imballaggio è una parte fondamentale dell'economia circolare.

  • Le aziende più grandi stanno riconsiderando i loro imballaggi? In tal caso, come e perché?

Sì. specialmente nel settore della vendita al dettaglio. Le pressioni sui rivenditori mirano a fare in modo che abbiano a magazzino marchi con buone credenziali di sostenibilità, e gli imballaggi di buona qualità sono fondamentali per questo.Il risultato è che i produttori devono fare in modo che l'imballaggio dei loro prodotti sia quanto più sostenibile possibile, se vogliono che i grandi rivenditori li trattino.

Sempre più produttori si stanno orientando verso l'imballaggio in cartone ondulato per trovare una soluzione: infatti è riciclabile al 100%, quindi un produttore che lo utilizza per lo scaffale del supermercato contribuisce a far fare bella figura al rivenditore e colpisce i segmenti più ecologicamente consapevoli del pubblico.

I costi sono un'altra problematica che sta portando le aziende a riconsiderare i loro imballaggi - il paesaggio per i fornitori di supermercati in particolare è molto competitivo, e anche pochi centesimi fanno la differenza per la redditività. Utilizzare imballaggi sostenibili aiuta effettivamente a ridurre i costi, quindi l'imballaggio circolare è un buon affare sia economicamente che ecologicamente.

  • L''end-to-end' e il 'cradle-to-cradle' includono ora l'imballaggio oltre al prodotto? Ha senso?

La risposta ad entrambe le domande è assolutamente sì! Eliminare tutti gli sprechi dall'imballaggio è un obiettivo ambizioso ma possibile, e questo dovrebbe essere un obiettivo di tutte le aziende. Proprio per questo non dovremmo più parlare di catene di fornitura: un imballaggio efficace fa parte di un 'ciclo di fornitura', nel quale i materiali tornano a far parte di un imballaggio in pochi giorni.

Si deve inoltre tenere conto in questo caso del ruolo dell'imballaggio: se è di buona qualità deve proteggere il prodotto, tenerlo in vita il più a lungo possibile e consentirne il movimento nel ciclo di fornitura minimizzandone l'impatto Quindi l'imballaggio stesso deve non solo operare in base al modello cradle-to-cradle, deve anche prolungare la durata dei prodotti che contiene e garantire che raggiungano il consumatore in condizioni di utilizzabilità - contribuendo ulteriormente alle credenziali di sostenibilità.

  • Quali sono le tendenze nell'ambito dell'imballaggio circolare?

I rivenditori hanno già fatto molto lavoro nel settore dell'imballaggio circolare, e una tendenza che abbiamo notato in relazione a ciò è lo sviluppo delle 'cinque facilità' dell'imballaggio: facile da identificare, facile da aprire, facile da riporre sullo scaffale, facile da acquistare, facile da smaltire.

Lavorando sulle 'cinque facilità' si migliora la disponibilità a magazzino e si facilita la vita dell'acquirente, il che ha come risultato meno sprechi totali, sia in termini di prodotto che di imballaggio.  

Lavorando con i fornitori per fare in modo che aderiscano a questi cinque principi, si promuove l'imballaggio circolare e si aiutano i rivenditori a raggiungere i loro obiettivi in termini di messa in discarica.

In relazione a questo, il prodotto deve essere facile da introdurre nel ciclo di fornitura, il che significa che deve essere imballato e trasportato nel modo più efficiente possibile riducendo al massimo l'ingombro e quindi il numero di camion mezzi vuoti in strada. Trasporto efficiente significa meno viaggi su strada e quindi meno emissioni di CO2. Quindi, l'imballaggio circolare non riguarda solo il materiale della scatola, deve tenere conto anche di tutto il ciclo di fornitura. 

  • Quali sono gli esempi di grandi innovazioni nell'imballaggio?

Abbiamo recentemente lanciato un nuovo imballaggio in cartone ondulato che rispetta le esigenze dell'imballaggio circolare: è il primo del suo tipo sul mercato e riteniamo che sia molto innovativo. ‘SalesFront’ è un imballaggio pronto per la vendita al dettaglio, che sta sullo scaffale del supermercato e utilizza una fascia studiata appositamente per spingere il prodotto in avanti sullo scaffale non appena viene venduto il prodotto precedente.  

Oltre ad aiutare i produttori a vendere di più favorendo la visibilità sullo scaffale, garantisce che i prodotti vengano venduti nell'ordine corretto in termini di data, ed impedisce efficacemente agli acquirenti di arrivare sul retro dello scaffale per prendere gli articoli con data di scadenza maggiore, favorendo così la riduzione degli sprechi alimentari nei supermercati.

Infine, questa innovazione favorisce l'imballaggio circolare perché l'intera scatola con la fascia elastica può essere gestita nel flusso esistente dei rifiuti corrugati e fa sì che il prodotto sia interamente riciclabile. In soli 14 giorni, le fibre possono essere nuovamente sullo scaffale del supermercato sotto forma di nuovo imballaggio.