L’Earth Overshoot Day e il debito ecologico

Oggi è l'Earth Overshoot Day – il giorno in cui l'umanità esaurisce tutte le risorse che la natura mette a disposizione per l'anno corrente. Avendo "sovrasfruttato" le risorse naturali, abbiamo contratto un debito ecologico, ossia ogni risorsa che utilizzeremo fino alla fine dell'anno è già "in rosso". E questo è insostenibile, perché abbiamo superato la capacità del pianeta di rigenerare ciò che abbiamo utilizzato e continueremo a utilizzare quest'anno.

Cos'è un "overshoot", ossia il sovrasfruttamento?

Questo termine deriva dagli studi sulla popolazione e sull'utilizzo delle risorse, sia in termini di esseri umani che di natura. Parliamo di "overshoot" quando la domanda delle popolazioni supera la capacità portante dell'ambiente a lungo termine.

Il Global Footprint Network calcola ogni anno la data esatta dell'Earth Overshoot Day, ossia il momento temporale in cui l'utilizzo delle risorse da parte dell'uomo diventa insostenibile. Effettuando ogni anno questo calcolo, l'Earth Overshoot Day – chiamato anche "Ecological Debt Day" – evidenzia il trend nell'utilizzo del budget ecologico a disposizione dell'umanità, consentendoci di fare delle previsioni sul futuro consumo delle risorse.

Ogni anno utilizziamo più di quanto il nostro pianeta è in grado di produrre o rigenerare, e il problema va assumendo dimensioni sempre maggiori. L'Earth Overshoot Day viene anticipato ogni anno.

Come facciamo a sapere quando è l'Earth Overshoot Day?

Il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra si calcola confrontando la "capacità biologica" del pianeta con la nostra "impronta ecologica". La "capacità biologica" è la capacità massima degli ecosistemi di produrre risorse naturali per sostenere la vita sulla terra: terreni agricoli, foreste, zone di pesca, terreni da pascolo, gli stessi animali e tutte le risorse necessarie per produrre cibo, elettricità, abiti e processi produttivi.

L'umanità ha vissuto abbondantemente entro il "budget" delle risorse naturali della Terra fino agli anni '70 quando l'aumento di emissioni di CO2 rilasciate dal numero crescente di auto su strada ci ha portati ad adottare uno stile di vita insostenibile. Nel 1970, l'Earth Overshoot Day era il 23 dicembre, e ciò significava, quindi, l'utilizzo delle risorse naturali da parte dell'uomo era (quasi) sostenibile.

Da allora, però, tale sfruttamento non ha fatto altro che aumentare. La nostra impronta di carbonio è più che raddoppiata dai primi anni '70 perché la popolazione mondiale è aumentata da 3,6 miliardi di persone a 7,4 miliardi nel 2016. E così, anno dopo anno, il nostro debito ecologico aumenta. Stiamo sfruttando le nostre risorse a un ritmo ben maggiore di quello con cui si rinnovano, e ogni anno con maggiore rapidità, complici il sovrasfruttamento della pesca, la deforestazione, gli sprechi alimentari, l'inquinamento e altri problemi creati dall'uomo, ma risolvibili.

Nel 1980, ad esempio, l'Earth Overshoot Day era il 2 novembre: a dieci anni dal primo Earth Overshoot Day, entravamo nel debito delle risorse con sei settimane di anticipo. Ma da allora l'Earth Overshoot Day è arrivato sempre prima. Nel 1990 era il 13 ottobre, nel 2000 il 4 ottobre, ma nel 2010 era arrivato al 28 agosto. Appena sette otto dopo, l'Earth Overshoot day è l'1 agosto. Il prossimo anno potremmo aver utilizzato già a luglio tutte le risorse di un anno.

Cosa possiamo fare?

È evidente che il nostro utilizzo delle risorse stia accelerando il passo, ma la buona notizia è che le persone stanno diventando sempre più consapevoli del problema e stanno iniziando ad adottare provvedimenti per ridurre i rifiuti e aumentare la sostenibilità.

I governi, nel mondo, stanno applicando la legislazione per contrastare lo spreco delle risorse. Sia la Francia che l'Italia, ad esempio, hanno approvato leggi per eliminare gli sprechi alimentari mentre, all'interno del Regno Unito, Scozia e Galles hanno messo in atto strategie per promuovere il concetto Zero Rifiuti, incluse due cittadine scozzesi a "zero rifiuti".

Anche le aziende si stanno muovendo in tal senso attraverso programmi aziendali di responsabilità sociale e una maggiore comprensione di come il loro utilizzo delle risorse impatti sia sull'ambiente che sui loro costi.

In DS Smith, il nostro obiettivo è diventare il principale fornitore di soluzioni di imballaggio sostenibili. A questo scopo, la Divisione Recycling lavora insieme ai nostri clienti per implementare una gestione efficiente dei rifiuti - fondamentale per raggiungere la sostenibilità ambientale - incoraggiando iniziative a zero rifiuti e implementando il nostro Supply Cycle Thinking.

Il "Supply Cycle Thinking" è il nostro modo di incoraggiare i clienti a considerare la loro supply chain o catena di fornitura in modo più efficiente e sostenibile. Pensare in termini di "catena", incoraggia le persone a ritenere che la vita dei materiali abbia un inizio e una fine, per cui questi vanno gettati via quando non servono più. Il Supply Cycle Thinking, invece, è un sistema in cui nessun materiale viene perduto, perché i prodotti e i modelli di attività vengono ideati per assicurare un riciclo continuo di risorse pregiate.

Considerando invece che il nostro rapporto con le risorse debba essere ciclico e non "usa e getta", possiamo tutti fare la nostra parte nel promuovere la sostenibilità delle nostre economie e smettere di usare la nostra capacità biologica prima che la Terra abbia la possibilità di rigenerare le proprie risorse.