L'importanza della legislazione per una gestione efficiente delle risorse

Quest'anno si è molto discusso del pacchetto di misure sull'economia circolare presentato dalla Commissione europea e, che il Regno Unito decida o meno di rimanere nell'UE a giugno, dobbiamo continuare a parlarne.

Il pacchetto sull'economia circolare delinea un programma per i prossimi 15 anni fornendo obiettivi, perfezionando le normative e sostenendo iniziative volontarie per aiutare gli Stati membri nella transizione verso un'economia circolare.

La gestione delle risorse è al cuore della sfida per il passaggio a un'economia più circolare, in cui materiali di valore restino nel ciclo di fornitura il più a lungo possibile. I nuovi obiettivi richiedono che, entro il 2030, l'intera UE raggiunga:

  • il 65% di riciclaggio dei rifiuti urbani
  • il 75% di riciclaggio dei rifiuti degli imballaggi
  • solo il 10% dei rifiuti inviati in discarica

Accogliamo con favore il programma e le modifiche delle leggi ambientali che potenzieranno i tassi di riciclaggio ma, come altri commentatori, pensiamo che avrebbero potuto essere più ambiziosi.

Il pacchetto di misure sull'economia circolare integra e potenzia la direttiva quadro sui rifiuti e le attuali leggi per la gestione dei rifiuti. La direttiva quadro sui rifiuti dell'UE adottava il concetto della gerarchia dei rifiuti, in cui i rifiuti sono trattati in primo luogo dal punto di vista della prevenzione (non crearli dal principio), seguita dal riutilizzo e dal riciclaggio. Discarica e recupero, in fondo alla gerarchia, sono considerati le opzioni meno desiderabili.

Gli altri regolamenti principali sono:

  • La direttiva relativa alle discariche, che richiede agli Stati membri di ridurre al minimo i rifiuti inviati in discarica facendoli salire nella gerarchia;
  • La direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio che definisce misure per prevenire, riutilizzare e riciclare i rifiuti di imballaggio;
  • La direttiva RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), mirata a incentivare il miglioramento della progettazione delle attrezzature elettriche ed elettroniche per facilitarne il riciclaggio.

Misure analoghe sono state introdotte con la direttiva sui veicoli fuori uso, che promuove la riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità di auto e veicoli commerciali leggeri. Tutti i regolamenti promuovono la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio come i migliori metodi per trattare le preziose risorse esistenti nell'economia.

Volontario od obbligatorio?

Quest'anno ha anche visto il lancio nel Regno Unito da parte del Programma d'azione rifiuti e risorse (Waste & Resources Action Programme, WRAP) del Courtauld Commitment 2025, un accordo volontario il cui scopo è un risparmio cumulativo di circa 20 miliardi di sterline. Il Commitment riunisce organizzazioni per rendere più sostenibile la produzione e il consumo di cibi e bevande. Si tratta di un impegno decennale per raggiungere:

  • una riduzione del 20% dei rifiuti di cibi e bevande;
  • una riduzione del 20% dell'intensità dei gas a effetto serra legati al consumo di cibi e bevande;
  • riduzioni nell'impatto del consumo idrico nella catena di fornitura.

Con il Courtauld Commitment 2025, WRAP desidera ridefinire l'ideazione, l'acquisto e l'approvvigionamento di cibo in modo che la catena di fornitura possa incrementare la produzione riducendo il consumo di risorse. Mira inoltre a individuare modi per sfruttare al massimo il surplus e aiutare i consumatori a trarre il massimo valore dal cibo e dalle bevande che acquistano.

È ottimo che le aziende si impegnino volontariamente ad apportare dei cambiamenti e utilizzino le proprie politiche di responsabilità sociale d’impresa (CSR) per fare la differenza. Ma le organizzazioni che hanno lodato il Courtauld Commitment sono quelle che hanno già la capacità di fare la differenza. E quelle che non dispongono dell'infrastruttura?

Per raggiungere delle reali economie a "rifiuti zero", abbiamo bisogno che la legislazione e la normativa lavorino in sinergia con impegni volontari. Una più ampia infrastruttura nazionale e internazionale che garantisca cambiamenti a lungo termine è più facile da costruire e attuare se vi è un supporto a livello normativo.

Legislazione e accordi volontari possono portare insieme verso la conformità.

Dall'interpretazione alla norma

Ciò non significa che la pura e semplice esistenza di una legislazione possa risolvere ogni problema.

Nel gennaio 2015 nell'UE è stata istituita la raccolta differenziata di carta, plastica, metalli e vetro per i rifiuti urbani e commerciali. DS Smith supporta questa legislazione poiché un riciclaggio differenziato alla fonte è il modo per ottenere i materiali più puliti e di migliore qualità per la rilavorazione. Questo fa risalire i materiali nella gerarchia dei rifiuti e garantisce che le risorse restino più a lungo nell'economia passando più volte attraverso il ricondizionamento.

Si discute tuttora dell'applicazione e attuazione della legislazione del gennaio 2015 nei Paesi membri dell'UE. Le variazioni nell'interpretazione da parte dei diversi Paesi possono influenzare in modo significativo il materiale raccolto per il riciclaggio, nella misura in cui enormi volumi di materiali riciclabili vengono ancora bruciati o inviati in discarica.

Una corretta esecuzione deve quindi supportare la legislazione disciplinando le modalità di applicazione della legge alle aziende, qualunque siano i loro confini nazionali o internazionali. Si tratta di un aspetto che molti commentatori hanno trovato carente nel pacchetto di misure sull’economia circolare.

Oltre i confini

DS Smith opera in ambito europeo e globale ed è quindi esperta nel riciclaggio, nella legislazione sui rifiuti nell'UE e nelle sue varie interpretazioni a livello locale. Sappiamo che non esiste un'unica soluzione adatta a tutti, nonostante l'ampia portata della legislazione, quindi consigliamo sempre il miglior modo per raccogliere i materiali e sfruttare al massimo i flussi di rifiuti.

Ogni organizzazione, indipendentemente dalle sue dimensioni, ha la responsabilità legale di conformarsi alla legislazione ambientale. In più, le aziende dovrebbero anche interessarsi di ciò che accade alle loro risorse. La maggior parte delle aziende sostiene che è importante sfruttare al massimo le risorse, ma non sempre questo principio viene applicato ai rifiuti.

Le migliori prassi nel riciclaggio e nella gestione dei rifiuti comportano benefici finanziari per le aziende. Possono ridurre al minimo l'impatto ambientale e consentire al contempo di risparmiare denaro. Molte aziende con le quali abbiamo collaborato hanno riscontrato che i programmi di riciclaggio diventano un vantaggio in termini di costi poiché consentono di ridurre la produzione di rifiuti e i costi di smaltimento aumentando la qualità dei materiali riciclabili prodotti. Infatti, le imprese che gestiscono le risorse in modo efficiente sono state in grado di reinvestire in azienda le entrate derivanti dai propri programmi di riciclo.

È questo il miglioramento che legislazione e normativa possono portare ad aziende di tutte le dimensioni. Quando esisterà un'infrastruttura in grado di supportare gli obiettivi di sostenibilità, si inizierà a raggiungere un mondo senza rifiuti. 

 

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